A Trebiciano gli uomini erano muratori, manovali, imbianchini e tagliapietre (spacapiere). Tutti andavano a piedi in citta' valicando il Vrh. I ragazzi andavano a scuola fino a quindici anni, e poi andavano a lavorare a Trieste. Nel 1938 il papa' di Francko guadagnava 80 o 90 lire alla settimana. Molti lavoravano solo a casa. Anche le donne lavoravano in casa. Alcune erano lavandaie, altre vendevano il latte a Trieste o andavano a servizio nelle ricche famiglie che abitavano in citta'.
Ogni famiglia aveva le mucche. Alcune ne avevano soltanto una, i piu' ricchi anche cinque o sette. I vecchi chiamavano le mucche "i beni". Una mucca puo' vivere circa quindici anni. Se il latte era abbondante ne bevevano soltanto un poco, perché bisognava portarlo a Trieste. Li' le donne del latte avevano i propri clienti. A Trebiciano non c'erano tori. Il toro lo avevano a Opicina, a Gropada e a Basovizza. Bikec v hlevu v Precniku. Il torello nella stalla a Precenico.
I piu' comuni nomi di mucca erano: Grigia o Grigietta, Mora o Moretta, Macchiolina, Sinica, ©eka, Bianchina e Celestina. Le mucche avevano il loro cartello con il nome e la data di nascita. Quando avevano dodici anni le dovevano vendere. A Gropada abbiamo visto tre mucche; si chiamavano Nicoletta, Heidi e Linda.
Quando andavano al pascolo dicevano alle mucche dove dirigersi. "Lies h siébe!" (Verso di te) significava a destra, "Góut!" voleva dire a sinistra e "Ráuno" (Dritto) voleva dire avanti. Se volevano che la mucca si fermasse, gridavano "Uóha!" Quando rientravano dal pascolo, dentro la stalla dovevano gridare "Tutte a posto!" e le mucche obbedivano.